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C.122

Affogate con me
e sentite il dolce preludio dell’acqua
che vi riempie i polmoni piano piano
e vi soffoca dolcemente.

Assaporate il respiro ormai vano
intrappolato tra le membra inermi
rinunciare con sgomento al battito di vita.

O giudice del tempo

Inesorabile

Inflessibile e

spietato

sei vertigine

frammento

di un attimo di felicità.

Forse ci incontreremo di nuovo
e ci stringeremo in un abbraccio dolente
corpo a corpo
anima contro anima.
Mescolando il tuo viso pallido nella mia chioma di fuoco.
Con la stessa passione
macchiata di una tristezza agghiacciante,
dal pianto
dalla sofferenza.

Fra le pieghe del lenzuolo non rimane che un abissale vuoto
lasciato dal tuo caldo ricordo.

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