E’ arrivato
quel momento dell’anno
dove il freddo invade il fuori
e il dentro.
La luce si fa debole
e avanzano forti
come il vento da nord
i ricordi più profondi.
Mi domina
una struggente malinconia
e ho sempre gli occhi umidi
anche se mi metto al riparo
dall’aria che scuote gli alberi.
Tutto lentamente muore
o si addormenta
che in fondo, poi, è la stessa cosa.
Sento le mancanze.
Nessuna euforia le nasconde più.
Tra un lampione e l’altro
in quel cono d’ombra
anch’io sparisco
come il calore dell’estate.
“Mi manchi”
questo ho scritto ieri
cedendo dopo molti giorni.
Me lo tenevo per me
sapendo quanto fosse inutile
affidarlo a questo tempo beffardo e cattivo.
Se pronunci da solo
parole d’amore
tanto vale rimanere in silenzio
in armonia con l’autunno.