Skip to main content

Novembre è arrivato

E’ arrivato

quel momento dell’anno

dove il freddo invade il fuori

e il dentro.

La luce si fa debole

e avanzano forti

come il vento da nord

i ricordi più profondi.

Mi domina

una struggente malinconia

e ho sempre gli occhi umidi

anche se mi metto al riparo

dall’aria che scuote gli alberi.

Tutto lentamente muore

o si addormenta

che in fondo, poi, è la stessa cosa.

Sento le mancanze.

Nessuna euforia le nasconde più.

Tra un lampione e l’altro

in quel cono d’ombra

anch’io sparisco

come il calore dell’estate.

“Mi manchi”

questo ho scritto ieri

cedendo dopo molti giorni.

Me lo tenevo per me

sapendo quanto fosse inutile

affidarlo a questo tempo beffardo e cattivo.

Se pronunci da solo

parole d’amore

tanto vale rimanere in silenzio

in armonia con l’autunno.

 

Neopatentato

Ho scoperto di avere 30 anni di meno…

L’ho scoperto ieri

parlando con una sconosciuta a cui ho affidato tutto me stesso.

Quando me l’ha detto ho sorriso

come davanti ad un plotone di esecuzione quando viene colpito prima quello accanto a te…

Sapevo che non era un complimento

e il proiettile dedicato non ha tardato ad arrivare.

Sono maturo e a guardarmi sembro ancora buono.

alletto

tento

viene quasi voglia di sentirmi

ma il mio sapore è acerbo e le bocche buone lo rifiutano.

Viaggio con un compagno sgradito

Chi dovrebbe guidare non ha le capacità

l’altro è assorto nell’osservare il paesaggio fuori da un finestrino infinito.

Qualche volta si danno il cambio

e mentre uno si rilassa e sogna

l’altro tira dritto serio

ma la sofferenza è come una notte scandinava.

 

 

Con naturalezza, tu, la vita, l’Amore

Tra le mille volte in cui ho capito

che sei tu la persona della mia vita,

quel giorno in cui, soffocata dal dolore della perdita

terrorizzata dal silenzio, dal buio, dalla notte

Con naturalezza hai spento la luce

Con naturalezza sei scivolato tra le lenzuola e

Mi hai abbracciata, con naturalezza.

Il (mio) mondo, irrefrenabile temporale, si è calmato;

I miei occhi stanchi si sono abbandonati al sonno;

Il mio cuore al sicuro

Aveva un abbraccio

Ne manteneva uniti i frammenti.

Il dolore non faceva più paura

l’amore cuciva perpetuo ogni ferita, con estrema cura, lentamente

i lembi-di-cuore si sono riuniti, con naturalezza.

L’Amore porta il tuo nome

– e il tuo cuore –

Maya

Lo sai, mio caro amico,

Spesso mi meraviglio

Di come per andare avanti

Abbiamo disperatamente bisogno

Di convincerci di potercela fare.

Questo dolore, tuttavia,

Mi ricorda che il sogno

Potrebbe essere solo una squallida inezia

E che è la direzione

Verso qualcosa aldilà

Che conta.

Oltrepassare il velo delle dolci illusioni

Mi ha rivelato che non diventerò mai perfetto

Come il protagonista di quelle fantasie

E che mai visiterò quei luoghi meravigliosi

E se anche dovesse succedere

Non saranno mai all’altezza

Di quelle aspettative tiranniche.

Per cui, mio caro amico,

Continua pure a crederci

Ma se veramente pensi

Che il sogno sia qualcosa di reale

Allora stai solo dormendo

Perché solo se dormi

Il sogno può proseguire.

La ruota panoramica del Dharma

Quando lei vuole pregare va all’acquapark abbandonato
Pensa a quando sarà solo una scia luminosa ma invisibile
Un uomo piange al ristorante senza che nessuno possa farci niente
La distruzione di una promessa che Si serve della notte per brillare

Ci sono miracoli che sorprendono Anche chi li compie
In un panorama rimpicciolito dove ognuno ha smesso con qualcosa
Il rituale di corteggiamento di divinità mostruose e bellissime
O L’ultima preghiera di un bambino prima della scomparsa di dio

Vicino la spiaggia risplende
La ruota panoramica del Dharma
Un cavallo si ferma e cerca di imitare
un cane che imita il dio che muore