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Senza troppe aspettative

Viaggiamo tra universi
paralleli.
Serve
un’astronave
che ci faccia
dimenticare
errori per
poter sbagliare
ancora.
Ma in mondi
dove è sempre sereno,
sopra noi,
in noi.
Sarei, però,
alieno.
Troppo anche
in un
altro universo.
Voglio una
notte eterna.
Momento di
attesa,
aspettative
ancor aspettate.
Desideri vissuti
senza ritorno.
Verrai con
me, sotto a una
notte stellata
che durauna
vita?
Ma tu
vai a letto
presto.
Non vedi
i colori
se è buio.
Ascolti poesie
come favole,
non ascolti
le stelle,
che parlano
agli ingenui.
Cambiamo universo:
andiamo
dove luce
e ombra
s’abbracciano
con pudore.
Incontriamoci
dove tutto
arriva,
dove tutto
inizia.

Aspettami,
arriverò
assieme all’ultima
luce
dei bei momenti,
quando il buio
copre tutto.
Forse tarderò.
Forse sarò
in un altro universo,
dove non ci vedremo.
Dove cercherò
pensieri non sprecati.

Famiglia/mancanze.

Vorrei
vorrei toccare il cielo con un dito,
spegnere il cervello e dirgli “tu sei il mio nemico”.
Mi condanna ad una vita di pensieri,
a non staccare mai,
a chiedermi se ho fatto del male ieri.
Chiudo gli occhi ma non dormo,
ogni notte è una lotta,
le coperte aggrovigliate,
penso a quante ne ho allontanate.
Mi chiedo sempre se tornerai.
Me lo ricordo ancora quando andavo dallo psicologo,
iniziavo il mio monologo e ripetevo sempre “ho paura che i nonni mi lascino”.
E’ successo, e ancora non me ne capacito.
La paura dell’abbandono ce l’ho avuta sempre,
ma col tempo si è trasformata in rabbia.
Mi manca il mio vero dicembre,
a natale tutti insieme,
ora so che tutto può accadere.
Mi manca mio padre a casa.

La minaccia – Il linguaggio delle ancore e dei pesci

Il limone tagliato a fette era il secondo prima di una poesia
Una bestia ferita che in un istante alla fine intuisce cos’è la morte
Era Il destino delle discoteche in rovina, degli attraversamenti
Era la capacità di reggere gli urti seppure fatti di polline.

Forse qualcuno ci spiava…

Nel sonno di bestie nate da poco ma già pronte all’agguato,
o dediti alla ricerca del segreto dell’efferatezza
I figli dei pescatori li riconosci dal cappello di lana
Conoscono il linguaggio che le ancore mostrano ai pesci

Avevamo iniziato a spogliarci mentre qualcuno forse ci spiava…

La minaccia era illeggibile:
un giorno saremo terra bruciata
Una terra bruciata terribilmente bella
un giorno saremo un festa

Novembre è arrivato

E’ arrivato

quel momento dell’anno

dove il freddo invade il fuori

e il dentro.

La luce si fa debole

e avanzano forti

come il vento da nord

i ricordi più profondi.

Mi domina

una struggente malinconia

e ho sempre gli occhi umidi

anche se mi metto al riparo

dall’aria che scuote gli alberi.

Tutto lentamente muore

o si addormenta

che in fondo, poi, è la stessa cosa.

Sento le mancanze.

Nessuna euforia le nasconde più.

Tra un lampione e l’altro

in quel cono d’ombra

anch’io sparisco

come il calore dell’estate.

“Mi manchi”

questo ho scritto ieri

cedendo dopo molti giorni.

Me lo tenevo per me

sapendo quanto fosse inutile

affidarlo a questo tempo beffardo e cattivo.

Se pronunci da solo

parole d’amore

tanto vale rimanere in silenzio

in armonia con l’autunno.

 

Neopatentato

Ho scoperto di avere 30 anni di meno…

L’ho scoperto ieri

parlando con una sconosciuta a cui ho affidato tutto me stesso.

Quando me l’ha detto ho sorriso

come davanti ad un plotone di esecuzione quando viene colpito prima quello accanto a te…

Sapevo che non era un complimento

e il proiettile dedicato non ha tardato ad arrivare.

Sono maturo e a guardarmi sembro ancora buono.

alletto

tento

viene quasi voglia di sentirmi

ma il mio sapore è acerbo e le bocche buone lo rifiutano.

Viaggio con un compagno sgradito

Chi dovrebbe guidare non ha le capacità

l’altro è assorto nell’osservare il paesaggio fuori da un finestrino infinito.

Qualche volta si danno il cambio

e mentre uno si rilassa e sogna

l’altro tira dritto serio

ma la sofferenza è come una notte scandinava.