Equanimi i golfi liguri
al mare delle tue insenature
edere, ferite dei muri a secco
dei verdi golfi delle tue iridi
sempre si arrampicano
edere vive e dirompenti
ai lati delle mie ferite
a tener strette pietre arse
a rimarginare come erbe essene
soffi di verde vento intuitivo
senza apparenza
solo coro che ha eco
d’anime grandi in spirito
sole braccia dove tu cingi
di alari incandescenti
ogni lembo conosciuto.