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Firenze
stasera sei muta.

Torno a casa pensando alla giornata.
È notte,
come sempre.
Le prospettive,
poco illuminate e confuse
mi scorrono davanti
tant’è che sono tentanto
di prendere ogni strada,
anche quelle che portano,
da nessuna parte.

Ma è la quiete perduta del giorno
a dirmi con questo vento nel silenzio
che io, alla vita della luce solare
di cose vaghe e chiassose
io, io non appartengo
che mi trovo bene nel nulla
perché adesso,
ho un disperato bisogno
di fare i conti con me stesso.
Di fare il punto della situazione.