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Alexanderplatz, Berlino e noi che saremmo potuti nascere in qualsiasi decennio del Novecento. Con gli stessi lampi della mente e cuori che per natura tendono ad alzarsi. E avrei fatto la guerra con te e con gli occhi ti dirò sempre che stai facendo la cosa giusta, saremo andati in Sud America o a vedere Mosca più fredda che mai. Avere vent’anni e potersi scrivere solo lettere. E avremmo bruciato la libertà come Burroughs e Corso e avuto le stesse necessità di comprensioni del Tutto attraverso l’amore o attraverso il caos la delusione la mente. E tutte quelle cose di cui ora parliamo e abbiamo parlato e parleremo sarebbero diventate improvvisamente serie come ogni tanto adesso e in quel momento si sarebbe sentita la Vita ed il diventare adulti, e ugualmente estremamente leggere. Come imbracciare un fucile o leggere un libro ad alta voce. Come parlare di Dio e ricercare se stessi. E ti direi come fissarti mi ha fatto crescere ma questo non riesco proprio ad esprimerlo chiaramente. E ad essere nati davvero oltreoceano saremmo andati fino a Città del Messico o in Nicaragua e avremmo capito meglio la politica dei grandi blocchi e forse addirittura fatto giornalismo anti-golpe. Rimane comunque ad ogni dirsi una sottile sensazione, nei passi lungo i marciapiedi, nel fissarsi i piedi o nel fissarsi al cielo, in questo anno diverso per tutto che io sento come un ricordo come un porto come un grazie. E il vento è più vento qui a Sydney. E Firenze Santa Maria Novella continuerà a suonare e a sapere di tempo e pino marittimo.