Impazziscono mille pozzi di zolfo,
sull’elastico che ti tiene il volto;
perde sconfitta il cappello la guancia,
un aereo vola basso sulla ciglia.
Si son persi nel traffico cocente
d’un Agosto con tante lune
i giocattoli cinesi del tuo amore,ira:
bruci la plastica che mai ti spegne.
Mi soffochi come io vorrei
-zanzara delle mie nevrosi-.
Pedali scucendomi le occhiaie
noir:anfetamina su scogli di caffè.
I treni son deserti per la tua saliva,
la sorte dichiara guerra alla schiena
scura e sporca come fango di pesce:
scende e scivola quasi a perderci
la vita.