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Di giorni senza domani
si nutre il debole uomo,
del domani piange,
dello ieri ha rimpianto.

Hanno viziato gli occhi,
i giorni senza domani,
pungono le lacrime infrante.

Dolci e fastidiose gocce
bruciano l’iride spenta,
bruciano ciĆ² che rimane.

Storpio dinanzi al tempo,
si trascina con le mani,
geme aspettando
Il domani.