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Dedico a Te la tirannia dell’assenza.
A me la confusa logorrea dell’ansia,
l’eterno dubbio della certezza,
l’ebbrezza indomita e il rifiuto
come chiara consapevolezza.

Dedico al cielo e alle stelle la rabbia.
il blasfemo disprezzo per l’uomo,
e ancora a Te la bellezza del mondo
e il perdono.