procedo ed inciampo
correndo tra i miei passi
percorsi nell’ottica saccente
“chi si ferma è perduto”
insolente ricerca di un’indole indolente
per un punto di fuga agognato
in ogni vasariano concepimento
di un luogo seppur astratto
è appagante avere la celestiale
condanna di chi consapevole
si defila dall’asprigna realtà
saltando più in alto che può
avendo i piedi di piombo