Cos’è tutto questo silenzio?
La città tutta tace
la coltre di nebbia
ovattata nelle ossa
Anche il Bianconiglio si è fermato
davanti a un’osteria buia
per sedersi a bere un bicchiere con noi
per sporcarsi un po’ col rosso del vino
per salutare nella teglia, arrosto, suo cugino
La pioggia si annida sugli alberi del viale
che come immensi funghi
rilasciano le loro spore
incantando il mio passare
confondondendo il mio avanzare
Mi risveglio e sono ancora qui
imprigionato nella piatta pianura
come se non potessi essere altrove
sono io stesso terra confusa
di sogni cristallizzati e di speranze infrante
Non siamo poi così brutti in fondo
è l’umidità che ci frega, signora mia