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Cahier de doléances

Perduto il filo del discorso,

dispersa in metri cubi d’acqua scura

il mondo cornice pesante

da sempre sfogo interiore

diventa macigno altrui, condensa

emozioni e sfoghi, non adatta

a te? al mondo? ad amare? a me?

 

Cinque centimetri per respirare

il soffitto è basso e la stanza colma

 

le mie piante, i miei libri, la mia arte, il mio amore

il mio giorno, la mia luce

 

Tutto annegato, sommerso, morto, evaporato, disidratato, seccato, bruciato

 

un quadro enorme e una cornice stretta

tanto da dire ma la gola secca

 

Un falò sott’acqua, il mio cuore

si spegne

 

l’ultimo regalo di una candela profumata

odore di bruciato

 

forse ho aperto gli occhi

forse ho chiuso il cuore, serrato

esploderà nel petto

 

io il sentire non lo so contenere.

 

 

 

 

l’acqua straborda

intrise le pareti

sfonda le finestre

 

La stanza si svuota

Ma ormai è tardi.