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ELLE

Vorrei tanto che le tue lacrime

lenissero le mie debolezze

e che le tue carezze

fossero il perdono della Madre

(ma ora non puoi aiutarmi).

Devo prendere il desiderio che di te è esploso

e lasciarlo detonare

dentro di me:

senza fuochi ad illuminare la tua notte

senza terremoti sotto i piedi

senza cenere a coprire la vergogna.

Sei già una sopravvissuta

non hai bisogno di altri conflitti.

Desidero io cambiare stavolta.

Sarò artificiere

e non godrò

e non soffrirai.

Sarò strumento

per te e te soltanto.

Ti lascerò

casa libera

dopo che avrai spalancato le porte

e il mio vento fatto attraversare.

Non permetterò più

che un’altra goccia di sangue

ti venga succhiata via.

Ti insegnerò a sconfiggere i narci-vampiri come me.

Dei traditori, come dei mostri,

anche se Romantici,

anche se reo confessi e incapaci di essere diversi

non si fida nessuno…

Ma tu oggi lo hai fatto:

sapevi

e mi hai accolto.

Sapevi

e mi hai parlato.

Sapevi e sei venuta vicino alla finestra

rischiando che quell’abbraccio si compisse.

Adesso dormi

mentre io qui non ho pace

come molte altre notti indietro.

Ma amo

pensarti a quest’ora.

Prego affinché questa notte, la tua,

sia serena.

Spesso attendo,

certe volte veglio

e se adesso

ti apparissi in sonno

ti sussurrerei le ultime parole che ho ascoltato oggi:

“””Il giusto scopo di un uomo è vivere, non esistere.

Non sprecherò i miei giorni tentando di prolugarli.

Farò uso del mio tempo””” (Jack LOndon)

Conoscerti è stato questo: vivere, non esistere soltanto.