Vorrei
vorrei toccare il cielo con un dito,
spegnere il cervello e dirgli “tu sei il mio nemico”.
Mi condanna ad una vita di pensieri,
a non staccare mai,
a chiedermi se ho fatto del male ieri.
Chiudo gli occhi ma non dormo,
ogni notte è una lotta,
le coperte aggrovigliate,
penso a quante ne ho allontanate.
Mi chiedo sempre se tornerai.
Me lo ricordo ancora quando andavo dallo psicologo,
iniziavo il mio monologo e ripetevo sempre “ho paura che i nonni mi lascino”.
E’ successo, e ancora non me ne capacito.
La paura dell’abbandono ce l’ho avuta sempre,
ma col tempo si è trasformata in rabbia.
Mi manca il mio vero dicembre,
a natale tutti insieme,
ora so che tutto può accadere.
Mi manca mio padre a casa.