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Guanciale

Domando alla mia casa,
al frigo e alla dispensa,
all’acqua calda di una vasca,
a una tazza semivuota,
al pan secco, al cioccolato,
al lavoro non terminato,
al vino che è avanzato,
a quel testo mai finito:
“con voi son meno solo?”
ed essi non rispondono.
Ma io so a che cos’altro
domandare per i mei guai.

Domando alla mia tana,
dove l’anima mia pensa.
Domando alla chitarra
“con te son meno solo?”
ed essa mi risponde:
“do, mi, sol, non so far altro
che cantare ciò che vuoi”.
Domando quindi al foglio:
“con te son meno solo?”
ed esso mi risponde:
“io non so dirti nient’altro
oltre quello che già sai.”

Domando alla mia amata
fantasia, che mi consola
da una vita, che ho sprecata
fallendo nel placare
l’amarezza per cui domando
ogni sera al mio guanciale:
“con te son meno solo?”
ed esso mi risponde:
“Dormi solo. Non hai altro
che i sogni che farai
questa notte, come di giorno
sogni affetti che non hai”.