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Innesto

Ancora oggi i tuoi occhi sono casa
Famiglia e origine per me
Il tuo sorriso
Somiglia al mio.
Ma sono statici ricordi e
Il tempo ha lasciato solo fotografie
A parlarmi di quello che eri
E dei fiori che nascevano
Nei nostri intrecci.
Talvolta mi sorprende
Il tuo odore che inatteso
Giunge ai miei sensi.
Mi illudo mi appartenga.
Ma tu sei già altrove
E la tua mano
Prima di dormire disegna
Confini su di un volto che non conosco
E tutti i figli dal doppio nome
Concepiti di giorno e di notte ridendo,
Adesso sono suoi.

Ma i progetti, i giorni, i desideri, i traguardi
Sognati insieme rimarranno
Perfetti nel loro non essere
Vivi. Vividi nel ricordarmi
Che hai cambiato ciò che sono
Che le radici che hai messo
Dentro di me non si possono
Eradicare. Come l’innesto
Del mandorlo con il gelso
I miei frutti saranno
Per sempre un po’ tuoi.
I tuoi, per sempre un po’ miei.

A me rimane la poesia
La moltitudine di parole
Versate per te
Un sentimento che solo
Posso scrivere.
Dopo tutto questo tempo
Nessuno comprenderebbe
Tale ostinazione.
Forse neanche io.
Ma non si tratta di amore romantico
Tu lo sai
Ribelle, quel che mi lega a te
Non vuole definizione alcuna
Trascende il tempo e
Viscerale mi riporta alla
Mia e alla tua essenza.

Percorrendo le strade
Di campagna della tua vita
Non sentirai il peso della mia presenza
Ma contro la tua volontà
Scoprirai di aver imparato a
Vivere le cose da dentro
E lì mi troverai ogni volta.
Io, provando a imitare chi eri
Guarderò le scene dall’alto
In pragmatico sdoppiamento dell’anima.
Là, ancora cercherò i tuoi occhi
Che saranno guida
Là troverò il tuo sorriso
Che sarà casa
Che sarà origine