Catullo scriveva:
“Odi et amo”.
Ed io non so,
alla stessa maniera
se t’amo o se t’odio.
Lacerata dalla tua indifferenza,
t’odio.
Frastornata per i tuoi sguardi mancati,
t’odio.
Inebriata dai tuoi leggiadri movimenti,
t’amo.
M’hai confuso,
m’hai scosso,
ma è grazie a te
che mi sento finalmente,
irrefrenabilmente
viva.