Skip to main content

Isolamento

Per ultimo reimparo a leggere,
fidarmi del silenzio oscillante.

Diversivi attenuati,
strati di limo a deposito lentissimo.

E tu mi racconterai della vita dopo l’amore
e tu mi racconterai degli occhi che non voglio più guardare
e io non ascolterò,
non vorrò più ascoltare.

Chiuso e lontano,
sono luce e mattino e clessidra e sabbia,
cullando una ritualità che tu non sai.

Centomila si dissolve,
uno è l’anticamera di nessuno, corre via caotico e grato.

Eppure sei un colore silenzioso e teso.

Torno al faro in macerie,
coro di un involucro nel dolce riverbero.

Accedo al generatore di nuvole,
ruggito echeggiato e consunto,
tenue blandizia puntiforme.

Scalcio e scrivo.

È il mio nuovo leggere.