Un’altra luna, un altro pianeta
affannarsi contro gravità,
senza davvero voler fuggire,
coi piedi sul sottile limbo
tra centripeto e centrifugo.
Sì vicini attestantisi
da non potersi affermare da sé,
da non potersi dir quieti,
se non alla vista di sottili maree,
gridanti euforiche la propria presenza.