E’ tempo di considerare di nuovo
l’allegorica visione del fiume:
nessuna morte è il mare,
nessuna nascita è la sorgente.
Nessuno parte da monte per arrivare a valle:
questo è l’inganno dei profeti. Degli eremiti.
Siamo solchi, con la vita
che scorre dentro assieme a detriti, residui,
animali e piante.
Siamo la distanza che separa la vetta dalla foce.
Siamo una distanza, per questo siamo soli.
Siamo statici per natura,
privi di energia nostra,
la nostra energia è la nostra rovina.
Non scorriamo in nessuna direzione
per questo non abbiamo senso.