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Memore

A coloro che hanno contribuito a creare tutto questo, e a quelli come me che avrebbero voluto vederlo nascere, ma che oggi hanno il compito di mantenerlo in vita, con passione e dedizione

Invecchiate, imbruttite, stanche o annoiate,
Diplomate, laureate, dottorate o espatriate,
Costrette per lavoro e per famiglia,
O da doveri più forti rispetto a ieri:
Quante sigle oggi non ci sono più!
Non leggerò mai i primi versi
Dei pionieri, oggetto di scherno
Ed esposti al ludibrio fiorentino,
O quelli di chi solo ha fatto uno o due
Giri di giostra prima di me…
E quante ancora se ne andranno
Disviando da questa strada
Che unisce tante anime inquiete.
Sorelle ditemi, vi prego: che fu
Di tanto grande a portarvi via?
Io non lo saprò mai, ma ho vent’anni,
E non posso biasimarvi: se sono
Qui è anche colpa vostra, antiche sigle,
Mai dimenticate. Io vorrei parlarvi
So che avrei molto da imparare
Da chi si è dato da fare per una
Questione che non riguarda poi
Tante persone, quella della poesia
E della sua emancipazione,
Che non porta né soldi,
Né potere o altri cliché,
Baluardo di speranza in un mondo
Che alcuni oggi pensano sia piatto:

Serve aggiungere dell’altro?