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N.F.C.G.

un giorno dopo l’altro
svaniscono i desideri e le necessità
che mi mantengono in vita,
la spinta emotiva che mi sposta
è persino inferiore al coefficiente d’attrito del ghiaccio.
il tuo profumo circola viziato nei polmoni,
lo sento negli angoli della città e per le vie del lungofiume.
io tattile,
tu olfattivo;
ci farò molto più caso agli odori da adesso in poi.
vibravano le corde, vocali e della tua chitarra.
pentagrammi,
pentecoste
tra noi due.
l’indice tra le pieghe della tua camicia anni sessanta, tu distoglievi lo sguardo.
un’incudine tra cuore e la mente,
tu martello funesto che piega il metallo.
anime sensibili piangono per la sete d’amore e di vendetta.

quanto dista l’egoismo dall’amor proprio?

N.F.C.G.

con le gambe penzolanti ecco che assaporavo la non-ancora-maturata coscienza della tua futura assenza.
poi nausea e volta stomaco,
volta-cuore.