Ci incontravamo sempre in città diverse scopavamo e ci salutavamo
Come due spie in un romanzo giallo o nella casa dell’ amore
Avevamo l’aspetto di chi siede gravemente ferito in un bar della stazione
Guarda i piccioni e ride nell’anniversario della fioritura del suo dolore
Poi Nel film un attore in bianco e nero ha detto a bassa voce:
L’unica regola che esiste è quella del dimenticare quella delle more di gelso
Tutto somigliava ad un quadro di Hopper che fa piangere i bambini
Alla sparizione di un amico legata ad un giro di scommesse
Inutili testimonianze fanno la fine della pioggia che cade ormai da giorni
Il solo rimasto a sapere cosa sia accaduto fuma una sigaretta al fiume
Ha le scarpe ancora sporche e non le pulirà. Ci penseranno i cervi
A sconfiggere le offese e guadagnare un nuova semplicità