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Adynaton

Ti ringrazio soprattutto per le illusioni
senza le quali non avrei potuto scrivere,
non avrei potuto desiderare il meglio,
accontentandomi della mediocrità.

Ti ringrazio, ti ringrazio davvero,
perché chi vive di sogni
non invecchia mai
A.102, Grazie, vv. 13-20

Sembravi un fiore diverso da quelli
Che solitamente scorgo nel triste
Giardino in cui vado ogni giorno. Avevo
visto in te quel candore antico, quasi
Ingenuo, che mi attira come il nettare
Pregiato fa coi calabroni. Molto
Bella non lo sei, e questo mi dava
fiducia, ma non sapevo ancora cosa
Pensavi, cosa serbasse la tua
Testa; tutto avrei sperato fuorché
quel che ho trovato, e il barlume si è spento
Sotto il peso di quelle aspre montagne
Che preferisci al mare, della tua
Ambizione inane, delle tue voglie
Animali, che hanno atterrato il mio
Spirito alla fine rigenerato
Di nuovo illuso, e chissà quante volte
Ancora mi infatuerò dell’asbesto
Credendolo fonte di vita nuova