Solito andare
solito andante
un poco maestoso,
ti cerco, ti bramo
il tuo richiamo è
nelle sinfonie.
L’ombra di te
non è svanita
pensavo si fosse persa
negli allegri d’esordio
briosi e vivaci,
ma anche stavolta
son ferma sull’adagio.
L’orchestra continua
cerco di inseguirti
di far sì che le mie lacrime
rendano giustizia
ad un vano ricordo,
non ci riesco ora che
non c’è più il jazz,
è difficile sognare di
tastare il tuo volto
abbracciarti e danzare.
Piangere e soffrire
era quasi più bello,
immaginarti lontano
e in realtà non lo eri.
È struggente scoprire che
ora lo sei davvero, perché
è complicato amarti
ora che non sei più
a due sedute da me.