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Con naturalezza, tu, la vita, l’Amore

Tra le mille volte in cui ho capito

che sei tu la persona della mia vita,

quel giorno in cui, soffocata dal dolore della perdita

terrorizzata dal silenzio, dal buio, dalla notte

Con naturalezza hai spento la luce

Con naturalezza sei scivolato tra le lenzuola e

Mi hai abbracciata, con naturalezza.

Il (mio) mondo, irrefrenabile temporale, si è calmato;

I miei occhi stanchi si sono abbandonati al sonno;

Il mio cuore al sicuro

Aveva un abbraccio

Ne manteneva uniti i frammenti.

Il dolore non faceva più paura

l’amore cuciva perpetuo ogni ferita, con estrema cura, lentamente

i lembi-di-cuore si sono riuniti, con naturalezza.

L’Amore porta il tuo nome

– e il tuo cuore –

Maya

Lo sai, mio caro amico,

Spesso mi meraviglio

Di come per andare avanti

Abbiamo disperatamente bisogno

Di convincerci di potercela fare.

Questo dolore, tuttavia,

Mi ricorda che il sogno

Potrebbe essere solo una squallida inezia

E che è la direzione

Verso qualcosa aldilà

Che conta.

Oltrepassare il velo delle dolci illusioni

Mi ha rivelato che non diventerò mai perfetto

Come il protagonista di quelle fantasie

E che mai visiterò quei luoghi meravigliosi

E se anche dovesse succedere

Non saranno mai all’altezza

Di quelle aspettative tiranniche.

Per cui, mio caro amico,

Continua pure a crederci

Ma se veramente pensi

Che il sogno sia qualcosa di reale

Allora stai solo dormendo

Perché solo se dormi

Il sogno può proseguire.

La ruota panoramica del Dharma

Quando lei vuole pregare va all’acquapark abbandonato
Pensa a quando sarà solo una scia luminosa ma invisibile
Un uomo piange al ristorante senza che nessuno possa farci niente
La distruzione di una promessa che Si serve della notte per brillare

Ci sono miracoli che sorprendono Anche chi li compie
In un panorama rimpicciolito dove ognuno ha smesso con qualcosa
Il rituale di corteggiamento di divinità mostruose e bellissime
O L’ultima preghiera di un bambino prima della scomparsa di dio

Vicino la spiaggia risplende
La ruota panoramica del Dharma
Un cavallo si ferma e cerca di imitare
un cane che imita il dio che muore

Lavanda, tinder e fossette

 

Maledetto algoritmo,

Cupido in jeans e nike

senza cui saresti stato

un incrocio di sguardi in metro

se solo caso e scioperi

ce l’avessero concesso.

 

Una volta mi scrissi:

“tengo i baci in caldo,

me ne hai chiesti troppi per portarli solo sulle labbra,

ne avrò anche qualcuno in tasca nel caso”

e ora

che la tua bocca è fredda e hai le tasche leggere

ringrazio di non aver mai avuto vergogna

di chiedertene

ancora uno.

 

E chissà se tra le tue lenzuola

quando il prossimo match ti porterà in paradiso

sentirai ancora

profumo di

lavanda d’inchiostro e fossette

della mia schiena nuda.