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Lavanda, tinder e fossette

 

Maledetto algoritmo,

Cupido in jeans e nike

senza cui saresti stato

un incrocio di sguardi in metro

se solo caso e scioperi

ce l’avessero concesso.

 

Una volta mi scrissi:

“tengo i baci in caldo,

me ne hai chiesti troppi per portarli solo sulle labbra,

ne avrò anche qualcuno in tasca nel caso”

e ora

che la tua bocca è fredda e hai le tasche leggere

ringrazio di non aver mai avuto vergogna

di chiedertene

ancora uno.

 

E chissà se tra le tue lenzuola

quando il prossimo match ti porterà in paradiso

sentirai ancora

profumo di

lavanda d’inchiostro e fossette

della mia schiena nuda.

 

Nel paese del buio. Una spy story

Ci incontravamo sempre in città diverse scopavamo e ci salutavamo
Come due spie in un romanzo giallo o nella casa dell’ amore
Avevamo l’aspetto di chi siede gravemente ferito in un bar della stazione
Guarda i piccioni e ride nell’anniversario della fioritura del suo dolore

Poi Nel film un attore in bianco e nero ha detto a bassa voce:
L’unica regola che esiste è quella del dimenticare quella delle more di gelso
Tutto somigliava ad un quadro di Hopper che fa piangere i bambini
Alla sparizione di un amico legata ad un giro di scommesse

Inutili testimonianze fanno la fine della pioggia che cade ormai da giorni
Il solo rimasto a sapere cosa sia accaduto fuma una sigaretta al fiume
Ha le scarpe ancora sporche e non le pulirà. Ci penseranno i cervi
A sconfiggere le offese e guadagnare un nuova semplicità

Desiderio noir – purché tutto abbia fuoco

Mi vedo nuotare in una piscina verde
E chiederti se posso entrare nelle tue profondità
Ti parlo di poesia e ti racconto di pericoli pronti a scoppiare
ti parlo del mare, di tempeste e dell’ attesa degli insonni

Un faretto ti illumina nuda su un divano marrone
Sotto un cappello nero con una collana di perle
“Vorrei tenere i tacchi” mi hai detto mentre guidavo,
“Di desiderio si può morire?” “Purché tutto abbia fuoco”

La tigre era tornata ancora a benedire la mia solitudine
Portata della sabbia del deserto o dalla spuma del mare
Su questa spiaggia di santi di poeti di pirati e di tossici
Con in dono la visione dei nostri incontri nelle vite precedenti

Il giocattolo di una sirena era la conseguenza imprevedibile
Del tuo dare da mangiare ai pesci e ai cavallucci marini
Le cose tardano, a volte si perdono non arrivano, mi hai detto,
Andiamo ad abbeverare i cavalli, lasciamo dormire i cani,

sono stanchi.

in corsia d’emergenza

Mi sembri l’Africa,
Savana
Asfalto
Leoni di pietra e
L’amore eterno non esiste
Massimo 5 anni e poi
Ti sbranano le iene.
Che cazzo vuoi
ti truffo per un po’ di sole
Solai uffici cantine appartamenti
Piccioni latitanti, caldi nascenti.
A un uomo è cresciuto un limone dentro lo stomaco
E io ho lasciato entrare Adamo
E il suo pomo da finto sadico.
Son figlia d’Eva, sono
Tradimento,
sono Stento
Sfinimento
Succo dolce del tuo lento
Marcire
Del tuo superare a destra e io,
Mio dio, io non mento.