Pensa al cielo
immenso, come
ora che pugnali
allo sterno, con le dita
aprendomi a te
l’infinità c’abbraccerà
tiepida
Poesie
Penso al cielo
e gramo
senza te,
nelle sere vuote
dove riempi,
nel tempo perso
che tu ritrovi,
nei ricordi futuri
immortali
giorni puri
4:37 a(l).m.are
Soffia il vento
forte
ed io non sento
la morte:
Silenzio
Assenza
Assenzio
La tua Essenza
libera la mia mente
liberi noi
ti penso
e il sale mi asciuga le labbra
Ti penso su un treno di ritorno
ti penso su un treno vissuto
un regionale con attimi per stazioni
con il ritmo monotono dei pendolari
nel buio delle gallerie
sotto il cielo nuvoloso.
Ti penso
perché nel dormicchiare generale,
nel pieno del mercoledì pomeriggio,
c’è chi mangia le patatine che ami,
stomachevoli, e che mi rovesciasti nello zaino.
Freddo
E’ freddo il grido che mi gela la vene
e mi infuria il sangue
Neri gli occhi lacrimosi
cola odio mentre sudi dolore
Senti
E’ l’eco di una sirena che viene a prenderci;
ma nessun mare blu ci attende
Pareti grigie nel bagliore di uno schifoso neon
e su questo letto, quante persone
quante anime volate!
Ho pensato d’esser loro, e ho sperato che anche tu lo fossi
ma siamo sempre qui
vivi a tratti e un poco morti
Il vuoto
Vuota e incapace, non rendo felice,
vago nei giorni, soggiorno nel mondo.
Stropicciata e spoglia
di una qualunque emozione
aspetto una svolta.
E il tempo che passa
sembra meno importante
del tempo che fa.
E la luna che resta
appare più opaca
del buio in cui è avvolta.
E le stelle che non hanno più luce
si son spente anche quelle
migliaia d’anni fa.
Lascio andare, mollo la presa,
sparisco, svanisco.
m’amy o odi?
Un bacio a te
che t’ho amata nel dondolio di una
culla improvvisata
Un bacio a te
che t’ho sorriso nel calore delle
giornate estive al parco
Un bacio a te che t’ho abbracciata nella paura
degli animali allo zoo
e sempre un bacio a te,
che t’ho pianto nel grigiore di quella fredda stanza
e t’ho odiata nel buio delle tue grida.
Grazie
quel colore dalle tante sfumature
che penso
che magari contenga moltitudini
che se le emozioni fossero colori
io sarei un grigio
Sarei tra l’azzurro più bianco
e l’arancione più viola,
nel mezzo dei contrari
tra meteorite al vento e
una piuma di cemento, saprei esserci
nei crepuscoli,
tra esse e ci nello scontento
Avrei voluto dirlo francamente
urlarlo al cielo, alle stelle
che non mi basta, no
che il compromesso a questo mondo è inaccettabile
che non è giusto
che le ingiustizie sono
il nero
sangue
corrotto
di Dio.
La verità
è che la più grande insgiustizia
è la nostra,
questo silenzio;
e che in fondo
-in fondo anche per questo-
non meritiamo molto altro.
Racconto questo mio spirito
disperso tra costellazioni ignote
racconto a chi non potrà ascoltare
questo mio spirito che fluttua
nell’oscurità senza tempo
nel vuoto senza inizio né fine
racconto senza voce le geometrie celesti
che ho cercato di tracciare
che ho contemplato incessantemente
vanamente
tra i fulgori sfuggenti delle quasar
il baluginio morente delle comete
il fulmine tranquillo nell’eterno
di fioche remotissime galassie a sombrero.