Se non conosco altro amore che il mio
che non conosce oltre se stesso
come potrei pensare il tuo da meno
e se così fosse come potrei amare
chi traversa il mare
per meno
di esso
Poesie
Mio cuore
con i capelli del colore del cielo,
potevo solamente lasciarti volare via.
Cammino sul tuo profumo
nelle strade.
Strana dolcezza si direbbe:
sentirti così vicina
e non averti più.
Qualche minuto
Mio oggi, mio ieri e mio domani, immensamente t’amo
e piú t’ameró
tra qualche minuto.
Ti amo con l’entusiasmo del primo giorno e con la consapevolezza del millesimo.
Ti amo con la delicatezza della tua mano e la goffaggine della mia.
Ti amo complementare, complesso e completo.
Ti amo perché non potrei fare null’altro se non amarti follemente sino a togliere ogni parte di me per donartela nel bisogno.
Ti amo in un modo diverso da come mi avevano spiegato gli altri, ignari di cosa amare volesse davvero dire.
Ti amo semplice. Ti amo forte. Ti amo puro.
Ti amo che non c’è sentimento eguale al mondo.
Ti amo per le fossette profonde e per le ciglia lunghe.
Ti amo in ogni momento e in ogni istante aumento.
Ti amo per il dentifricio aperto e le precisazioni.
Ti amo tutto. Ti amo sano. Ti amo sicuro.
Ti amo senza ogni ombra di dubbio, senza nessun raggio di abitudine.
Ti amo altrimenti nemmeno si potrebbe dirmi viva.
Ti amo per ogni tuo respiro che manda ossigeno a me.
Ti amo davvero.
Hai visto?
Dopo qualche minuto,
ora ti amo di più.
Di ceneri posticce
come una Fenice
ancora
un respiro.
A quella persona
si volge alla stella
che la notte è si bella
e porta passione.
Di questo il rancore ancora portiamo
di questo all’Iddio non ci giudichiamo.
A quei lazzaroni
che la notte fa forti
son sol paraventi
per noi pochi ladroni.
A quelle persone che talvolta sfruttiamo
e delle esperienze sovente impariamo.
Non hai niente
del volo tecnologico
sai di ferro
ma del sangue
le sole statue, in sale
da amare
sono ancora nelle caverne
dalle quali sei appena uscita
hanno forma di caduta
come i passati immemori
come ogni istante
contemplato nelle mucose.
Equanimi i golfi liguri
al mare delle tue insenature
edere, ferite dei muri a secco
dei verdi golfi delle tue iridi
sempre si arrampicano
edere vive e dirompenti
ai lati delle mie ferite
a tener strette pietre arse
a rimarginare come erbe essene
soffi di verde vento intuitivo
senza apparenza
solo coro che ha eco
d’anime grandi in spirito
sole braccia dove tu cingi
di alari incandescenti
ogni lembo conosciuto.
La ninfa natura
i problemi ti eclissa
è della sua linfa
che nutre e ti cura
Davanti alla musa
noi già ritorniamo
a comprendere l’io
ed il niente che siamo
Disposizione
La sua presenza è calma
in quiete, pensa.
La sua mancanza irrita
la mente, che osserva.
E’ grazie a lei che che noi arriviamo,
in vetta al cocuzzolo o a gettar l’amo.
Ci rende introspettivi, silenziosi,talvolta anche noiosi.
Ancora se manca tristezza traspare,
da trotti di rabbia si fa trascinare.
E’ la Pazienza, lei definita, come presenza mai realizzata