Non so che ne sarà di me
Ma se di me sarà qualcosa
Spero un fiore.
Poesie
Bianco
Neve che scende su Firenze.
Lenta.
Scende il silenzio
per la strada
solo passi
– i miei –
e la neve
e il suo abbagliante
bianco.
Come
un sudario improvvisato
nasconde i lividi
ma non la violenza.
Giace.
3 colli
Città di vento
che hai accompagnato
la mia infanzia,
ti osservo dall’alto.
Ora che più di prima
sei coperta di sole
e polvere,
so che mai sentirò
la tua mancanza.
Ritornerò ogni volta
per ricordare
e imparare nuove cose
dal mio passato
per nuotare
nel mare brillante
che solo Tu
sai offrirmi.
Ma ti ho già dimenticata,
non sono più
parte di te.
Inesorabilmente
Ormai sono dodici.
Sembrano ore
perché il tormento
resta lì,
immobile,
a osservarmi.
Tu ormai
sei polvere,
come quella che soffio via
dalla memoria che
ti conserva
come fossi un’istantanea.
Immobile.
Come il mio dolore,
chiuso in quella casa
semivuota
e abitata da estranei.
Il Dolore sa
come aprire quella porta
e ogni volta
si presenta in compagnia
delle mie debolezze.
di Egoismo,
così nuovo e inaspettato,
mi solletica il palato
e dà sapore.
Atrani 1.2
Nascere gabbiani
non è poi così male.
L’ho capito
guardando giù
dalla scogliera,
come tu non volevi.
Cosa mi diresti oggi?
Avresti i capelli bianchi,
come la terza conchiglia
che mi ha regalato
questa spiaggia nera.
Atrani 1.1
Un ricordo di me
galleggia
in questo mare
verde profondo.
Io che nuotando g-rido.
Provoco onde
tra le onde.
E tu – papà –
sospeso tra bianco, verde e roccia,
agiti la mano
sorridendo.
Ainda
Ando pela rua
com cara cor cinzento
com olhos perdidos
em pensamentos
dos momentos
que nunca mais
vou esquecer.
Porque não sou eu
que mando
mas, também se
só foi um engano,
eu nunca mais
vou te esquecer.
E agora apenas espero
o momento
que a memória
não vai ter sofrimento.
Soffoca le grida nel cuscino
forse dormirai meglio.
Il sale che berrai,
sarà sonnifero
e al mattino
avrai dimenticato tutto.
Se i sogni te lo impediranno,
prima o poi,
smetterai di sognare.
Rios
Os nossos rios
correm rápidos.
O teu mais
do que o meu.
Correm separados
agora perdidos,
como lágrimas na chuva.
Mas um dia, talvez
se reunirão
no mar infinito
da vida,
para se juntar
novamente
numa água só.