Quando il mio corpo e il tuo
saranno
definitivamente
separati
credo che la parte di te di cui più sentirò la mancanza
saranno i capelli
-il rame
la seta
la vellutata di zucca
la scala cromatica
dei tramonti
della tua vita-
che non ho mai smesso di accarezzare.
Ma in realtà sentirò la mancanza anche
delle braccia
del petto
del movimento del respiro
dell’ombelico
il naso
i lobi delle orecchie
i denti
le lentiggini
-che non so se sono lentiggini-
il collo
le unghie
i talloni
le spalle
così comode per dormirci
le vertebre
le ginocchia
e ancora
il fegato
le vene
il pancreas
le costole
i cuscinetti intervertebrali
falangi
falangine
falangette
e
infine
il cuore.