Forse beato dormi
chissà se tieni di un brivido
tra le mani le saetti cirriformi
ricoverate in un cristallo timido.
Fugace mi vien da ricordare
di quando la tua mano mi portò dentro
lenta mi trascinò nel florilegio del tuo estro
e senza attesa mi si spezza lo sguardo
nuociuto da un lego dinamitardo
Non mi trovo, dove sei?