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Tra fuoco e follia

E fu sera, e sotto queste luci di

cristallo – un cristallo come i vetri

che fanno risuonare le loro schegge

tra le grida di furore – vidi questa

mia città mutar volto e mostrarsi

sotto spoglie Tartariche: appare la

Virolomachia, lotta irreale,

al nemico invisibile per queste

strade, per queste menti, arse da ogni

paura, da ogni bugia, da ogni

parola non scritta su carta. Sì! Era

forse meglio l’immobile primavera?

Stanotte le statue assaporano le

proprie lacrime: che perdita di falsa

innocenza di questa città perduta.

 

Firenze, 30 ottobre 2020