Arrivi tu,
d’improvviso.
Sconvolgi con dolce fastidio
i miei stati d’animo altalenanti e caotici.
Sei come il Libeccio,
ti muovi su di me caldo e umido.
So che porti pioggia,
ma questo mi rende ancora più viva.
In me raffiche di sensi si alimentano,
bocche a poli opposti,
brividi a contrasto e occhi pugili.
Arriva la tempesta,
lo scoglio di ghiaccio che mi circonda
lentamente si unisce alle onde,
che tu di meraviglia increspi.
E mentre, nelle mie prigioni,
sciolgo il groviglio di parole
inghiottite e mai vomitate,
impavida mi lascio evadere
e ti scelgo.