Non vedrĂ² domani i tuoi occhi
E nemmeno il giorno dopo;
Tu, nel candore del camice
Sempre avanti a me, il passo
Certo di chi sa dove cercare.
Io ti saluto, Igea,
E m’apparecchio a scordare il tuo nome
Come si oblia una bella frase
Nella profusione di inchiostro
Tra prologo ed epilogo,
Non il sorriso disegnato sulle palpebre
Con cui mi scaldavi ogni mattina