Mi chiedi cosa io veda in te.
Una vecchia foto, di un tempo passato,
il quale “fù” non potrà mai ritornare.
In nome della bellezza che c’è stata,
legittimata dalla sua nascita,
consacrata alla sua morte.
Un mausoleo nel quale deporre fiori, come in ogni foto che ritrovo in questo cimitero di cui ho le chiavi.
C’entro ogni tanto,
mi fa sentire vivo struggendomi nella melanconia di quel “fù”.
Di ri-nascita e di morte,
come molteplici vite.
Davanti a me quel “sarà” il quale a fatica riesco ad aggrapparmi.
Rimane poi il disgusto di una spenta speranza