Skip to main content

Isola

Mento,
Ne ho voglia adesso
si,
Mento
Ne cerco un altro
Va bene uguale
Ad ogni modo,
Mento

Di specchi sporchi
Di letti sfatti
Ne ho visto pochi
è vero a tratti
ma comunque,
Mento

Fumo perché mi piace
Bevo perché mi diverte
A mio agio solo quando tutto tace
Credo di muovermi ma sono inerte

Questa parte non mi piace
Lo penso
e forte lo sento
ma come vedi,
in ogni modo
Mento

Isola non sono
Isola non voglio
Isola non mi piace

Sorpreso adesso non sei più
le mie parole, in te, non provocano alcuno sgomento
Ora sai di poterti fidare
sai che non mento
quando dico che in ogni modo,
a qualunque costo,
Mento.

Isolamento

Per ultimo reimparo a leggere,
fidarmi del silenzio oscillante.

Diversivi attenuati,
strati di limo a deposito lentissimo.

E tu mi racconterai della vita dopo l’amore
e tu mi racconterai degli occhi che non voglio più guardare
e io non ascolterò,
non vorrò più ascoltare.

Chiuso e lontano,
sono luce e mattino e clessidra e sabbia,
cullando una ritualità che tu non sai.

Centomila si dissolve,
uno è l’anticamera di nessuno, corre via caotico e grato.

Eppure sei un colore silenzioso e teso.

Torno al faro in macerie,
coro di un involucro nel dolce riverbero.

Accedo al generatore di nuvole,
ruggito echeggiato e consunto,
tenue blandizia puntiforme.

Scalcio e scrivo.

È il mio nuovo leggere.