La solitudine
del mio sguardo soggettivo.
Questa sensazione,
figlia della consapevolezza
di osservare da solo
gli eventi della realtà
che danzano in sequenza
intorno a me.
È come vivere in una prigione eterna
che mi da unicità
ma condanna all’incomunicabilità.
Un aquila che viaggia
intrappolata nel mondo
eppure padrona nel suo ambiente,
così come la natura ha voluto.