Mi sono perso,
sì, per un attimo sono scomparso.
I bagliori cristallini del mare facevano lampeggiare i miei occhi
ma è stato solo un attimo
ora sono qui
cerco invano di convincermi che non sono io quello seduto nel buio d’un bagno a Bonola
ma invece sono proprio io
Le mie ginocchia tremano per il freddo,
per la paura. È inverno.
Qui è sempre inverno.
Chiudo il libro, sono stanco di marinai, spiagge fantastiche e gabbiani
Sono stanco dei bagni, della mia casa, dell’autobus che non passa,
di svegliarmi alle sette, della penna che non scrive.
Sono stanco ma non prendo sonno, non posso.
“vai a dormire, pezzo d’asino”
tuona mia madre, dall’altra stanza
Mi guardo allo specchio
il solito pasticcio d’atomi con ciabatte sceme
il solito.
Penso a lei
e a quanto sono idiota.