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Di mattina, mentre cammino nella zona industriale,

tra gli scarichi delle macchine e gli edifici di cemento grigio chiaro,

io ti penso e sorrido.

P.

Le tue dita 

eccessivamente lunghe

trampolini in mare aperto

falesie erose dal tumulto delle onde

i solchi profondi

dei tuoi dermatoglifi

sono gli alvei dei fiumi 

dove mi tuffo e annego

Risorgo dai tuoi occhi

neri come l’ardesia

e silenziosamente

mi abbandono a te.

 

 

 

Con te ho trovato casa

Io con te,

vorrei guardare i tramonti

e non dico uno, li vorrei guardare tutti.

Vorrei darti baci ogni mattina all’alba

e poi vorrei andare a fare colazione

per le boulangerie parigine,

per i cafè di Stoccolma o all’aperto in Marocco,

e poi tornare per risentire l’odore di casa,

che non ha più quattro pareti

ma sembianze più umane,

ti somigliano molto, sai?