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Spiderman

Dubito tu capisca

come mi fai sentire.

Al netto

Più porte in faccia

Che abbracci.

Astri celesti

Piccole lucciole notturne
sospese nella nera distesa

Colonie sparse di energia
come nei sulla schiena cosmica

Puntini infinitamente grandi
che ridimensionano l’esistenza

Ammassi di polvere e fuoco
che rimettono al proprio posto
l’essere finito e senza scopo

che è l’uomo vagante sulla terra.

Io non scrivo poesie

Riporto pensieri in parole

Trasferisco emozioni da dentro a fuori.

Il luogo diventa troppo stretto e affollato

Così io libero lo spazio,

pulizia contatti.

Stessa medaglia

Com’è possibile provare
tutto e niente
contemporaneamente?

Lasciarsi meravigliare da
un fiore che sboccia
un’onda che si infrange
una luna che risplende
un bambino che sorride

E poi fermarsi
mettere il chiavistello
tirare giù le imposte
e rintanarsi al buio
nel grande vuoto cosmico del cuore?

Black hole

Buchi nel cuore
che si trasformano in voragini nell’anima
sentimenti smarriti
privi di mappe da seguire.

Incessante e costante vuoto
che inghiotte ogni cosa intorno.

Giornate divoratrici di apatia
elettrocardiogrammi piatti
che ingrigiscono il cielo.

Corazze possenti che non scalfiscono
proteggono
e uccidono dall’interno.

Oracolo

Io sarò stata il massimo nella tua vita

fino ad allora

Tu sarai stato il massimo nella mia vita

per sempre

Non so più cos’è l’amore
Né tantomeno so più come si fa.
Cuore atrofizzato
Muscolo prosciugato
Incapace
Inerme
Spento

 

Cervello di scimmia

Parole, ricordi, volti
si accalcano
si dimenano
senza sosta
come ad un concerto rock
dopo una pandemia.

Ed io, buttafuori del locale
cerco di placare le risse
ristabilire l’ordine
cacciare a calci in culo
i negativi pensieri
che lì risiedono
bevendo cocktail
a base di paure,
Tanqueray
e succo di preoccupazioni.

Overthinking

Ingranaggi che ruotano
si incastrano e combaciano
si muovono regolarmente.
Meccanismo in costante azione
ad ogni giro più unto
veloce
Come treni in corsa
senza freno d’emergenza.
Pensieri inarrestabili
volano da una parte all’altra
rimbalzano
tra le sponde del mio cervello.
Flussi di domande
che scorrono in spazi angusti
erodono certezze.
Quesiti che si accalcano
si urtano
e a gomitate si fanno strada.
Risposte inesistenti
ancora bisognose di tempo
in consegna domani
forse mai.

Intanto…
un interruttore.