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F U G A

Collane di perle rosso carminio
compaiono piano piano
sulle braccia del giovane,
il suo cammino
spez/zato dai dolci e frizzanti baci
dei rovi metallici

I suoi piedi laceri, nudi, anneriti
si spostano leggeri
e descrivono traiettorie confuse
su fogli d’asfalto,

il suo corpo
appesantito soltanto
dal coltellino arrugginito
stretto fra le dita

Partono e si disperdono
come soffioni al vento
i cloni di parole,

Cacofonie di aggettivi e articoli
che volteggiano pigramente
attorno a persone

Che fanno solo finta
di esistere
nello stesso istante.

Bacia gioioso Elio
le gote cartacee
di carcasse logore

Vi s’aggirano plotoni
di vermi cerulei e grigiastri
che le pattugliano compatti
e increspano mari in tempesta
sotto ‘l cuoio luttuoso

Primule e mughetti
fan capolino
dalle orbite disabitate
e si stiracchiano
specchiandosi nei frammenti sporchi
di quelli che un tempo erano occhiali

E il corpo
senza nome
né volto
ritorna
ancora una volta
al tutto