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Qui ferma osservo l’orizzonte

la calma mi avvolge. Leggende di pirati

invece vibrano nel tuo petto, in te

che non riesci a distinguere il mare

dal cielo

l’alba dal tramonto

non cogli la mano protesa verso di te

e rimani assorto a spasimare una leggerezza che mai avrai

che mai comunicherai.

le mie dita si contorcono

mi ripeto che ogni tentativo andrà sempre a vuoto, che un uomo senza regole bada ai propri stravolgimenti e mai alle tue mani, che mai ci saranno braccia sue a consolarti nel momento di bisogno

non è abitudine da marinai o da selvaggi

captare quel vago magone, quel frigolio dal cuore che batte a più non posso. Con lo sguardo rivolto altrove continui a soffiare alle nuvole

a sfidare la tempesta, a giocare con la terra

il mio più grande mistero non trova pace neanche nei tuoi occhi sfuggevoli, fintanto che non mi vorrai nelle tue avventure

potremmo rinascere, come sognatori ad occhi aperti

quando finalmente un angolo di bocca si accosterà al mio seno, un braccio possente mi avvolgerà, un tuo respiro soffierà fresco sul mio viso

in quel momento saprò accoglierti senza ferirti, senza richieste, guarderò il Sole e l’Ombra nel tuo sguardo che non pone più filtri, leggeró le tue storie sulle mani e sulle cicatrici

in un intreccio che mai si potrà sciogliere ritroveremo un angolo di ospitalità nel bosco, una barca sicura lontano dalla spiaggia, cieli e tuoni

e estati

per noi