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È tutta un’altra realtà
un’altra storiella
un’altra religione
sono le ennesime etichette
che ti incollano addosso
ma non sei tu
in tutto quello che ti dicono
non ci sei tu
a volte l’hai pure sperato di essere sleale
l’hai pure sperato
per trovare conforto nella soddisfazione altrui
per definirti nell’immaginetta sacra del traditore
ma finisci per non esistere più in nulla
come una cappella vuota in un cimitero
senza misericordia
una cosa di passaggio
un segno della croce mosso dall’abitudine
la speranza che tu sia proprio quello che non vogliono
li nutre come l’ostia la domenica
l’esempio da non seguire
il Giuda quotidiano
pronto a chinare il capo
a buttarti in ginocchio
sulla panca della loro chiesa
ad ammettere che hai sbagliato
a dire: mi dispiace, ho fatto male
perché il mistero della fede
del tuo essere pessimo
lì farà sentire beati
nella misera grazia della loro vita.