Randagia
Come capirti, Argentina?
I tuoi cani randagi
hanno fame
hanno occhi amici
ma fianchi magri
e tu
non ti curi di loro.
I tuoi cani randagi
sono donne
hanno i figli del mondo
tra le braccia smilze
e tu
non ti curi di loro.
I tuoi occhi antichi
non vedono
che hai le mani sporche
delle strade sporche?
E il tuo cuore porteño
non soffre
questo freddo triste
che si piange di notte?
Dimmi Argentina,
se il tuo sguardo è cieco
e il tuo cuore non ode
perché i miei occhi
non si indignano
dei i tuoi muri sporchi
dei tuoi tempi lunghi
dei réclame ingiusti
delle piazze povere.
Cos’è questa musica
che scalda il mio petto
con siffatta passione
e questo pianto
al solo pensiero
di non vederti ancora
derubare la notte?
Era autunno
e camminavo a cuore spento
un giro di tacco, mortale
mi ha stretto il cuore,
una milonga, oh che milonga!
Mi ha chiuso gli occhi
e come te
mi ha fatta musica.
Ho accarezzato i tuoi cani
mi hanno reso randagia.
Ho baciato le tue donne
mi hanno reso libera.
Ho cebato il tuo mate
sono stata ristoro.
Ho incontrato Borges
sono stata poeta.
La cima de la Sierra
mi ha fatta vento
e Pachamama
mi ha detto che
le cose
più vicine alla morte
sono più dense.
Come te, Argentina.
Non potrò capirti
ma per amarti
mi basta
chiudere gli occhi
e seguirti.