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Giugno ’18

Avrei voluto solo rimanere per un po’
senza più partenze, arrivi e coincidenze
senza sacrificare la mia vita
in un’altra valigia
senza cambiare il faro del mio porto

Ma qui
sento
il sangue che scorre nelle mie vene
la salsedine e il vento del mio spirito
il sapore acre della mia terra

qui
c’è la tazzina di vetro
in cui prendo sempre il caffé

c’è la linea dove tutto finisce
e che il mondo stringe e abbraccia

ci sono gli assiuoli che ogni notte
cantano impietosi la morte

ci sono le stelle a cui
non riesco mai dare un nome

ci sono i silenzi di babbo
e i discorsi senza fine di mamma

qui
sono Io
e per quanto possa scappare
sarai eternamente
amara terra mia.