Fredda è la notte e pungente l’aria
Che squarcia il mio petto; lento
Il mio respiro che si perde nel buio
Tenue tra i pini e gli abeti addormentati
Nel silenzio e nella quiete
Dell’ immobile città lignea
Una strenua luce argentea
Si immerge fra le fronde
Nessun rumore disturba
L’immota boscaglia incoronata dal vento
Le foglie cadute ingoiano ogni suono
Dei miei piedi scalzi, nella foschia
Di un sottobosco di pace.