Vivo la vita filtrata,
Per timore del reale
Immagino mani di fiori
Danzo cone vesti adornate da lapislazzuli
Invento baldacchini
Riempiti da persone intrecciate,
Ma
Ho freddo
Strappo le palpebre
Sono distesa nel vetro.
Vivo la vita filtrata,
Per timore del reale
Immagino mani di fiori
Danzo cone vesti adornate da lapislazzuli
Invento baldacchini
Riempiti da persone intrecciate,
Ma
Ho freddo
Strappo le palpebre
Sono distesa nel vetro.
Sono ciò che il cielo ha vomitato.
Rivolto come un barbaro i cadaveri, li squarcio fino al minuzioso fondo, bramo la vita
Non sfioro il terreno, son forse spirito?
Invece eccomi, povero verme cieco, ciò che su cui mi muovo non è il cielo, ma il soffitto.
Stanotte con gli occhi in piena
Ho appiccato fuoco
Alle prigioni
A brandelli
Volavano
Le vergogne
In fiamme
Urlava
Il silenzio
Ti prego,
Ascolta
Attraverso la mia carne
Il dolore
di non essere mai amato
Sei complice anche tu
Di aver rapito
Un fiore
Pensavi che fosse il modo migliore
D’averlo con te
Nel mio mondo nascosto
Nulla è come appare,
Celando un abisso,
Terra polare, piena di
Bestie che scalciano.