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Libro degli ospiti

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6414 messaggi.
Raffaele pubblicato il 5 Giugno 2017 alle 10:10
Dietro una patina di ruggine

In una stanza
arida di parole e muta di stelle,
il rincorrersi di respiri
muove gesti morendo distanze.
Lui resta coperto
dalle onde rosse che non fanno paura,
mare calmo di vene
attraversate da passi di sangue e veleno,
di quei confini a forma di donna
dalla salvezza rinnegata.
Le ombre di disperati istanti,
restano sommerse,
in apnea
tra il silenzio senza luce.
Lei, demone tra le nuvole e l'indaco
dalla salvezza nuda d'inganni,
percorre tragitti di pelle
con labbra sottili e screpolate,
fino a liberare
con una carezza di lama bianca
un incerto fiume rosso.
La lingua,
increspata da sorrisi segreti,
ripercorre ogni ferita
per un cuore che pulsa nuova linfa.
La paura
perde la maschera,
la solitudine
diventa sguardo distratto,
il tempo
un gioco da rischiare,
il vuoto
un labirinto dall'uscita oltre un altro sguardo.
Rimasero così
intagliati in un abbraccio
tra le lenzuola di un giorno sfatto
come due amanti
come due sconosciuti
come due universi a bandire eclissi.
Antonio pubblicato il 5 Giugno 2017 alle 01:45
Condizione
Ho
un freddo
che mi pervade
l'anima
Caterina pubblicato il 5 Giugno 2017 alle 00:01
Ricordo ancora il tuo sapore
il tuo maglione del pianto
sapevi di dolore
quel sorriso infranto
eri comunque colore
in quelle notti soltanto.
Retermist pubblicato il 4 Giugno 2017 alle 22:54
Sento negli steli un colpo secco
Una rabbia che si ripete
Sempre uguale
Azzardo mosse sfuggite, vedo sfuggire
Le ere e i sotterfugi,
Il mondo rotola
Sopra ghiaccio fine
Retermist pubblicato il 4 Giugno 2017 alle 22:26
Sparo e sospiro al mio cuore
È Cecilia per me da lontano;
Da vicino è nettare, risposta
Alle domande cosmiche, si perde
Nel giro dei celesti, e forse tale
Sarà per altrui ed io morrò
Infelice che mai ebbi le cascate
Dei capelli, le caverne del suo collo
E le costellazioni dei suoi nei
Per guida, per mare, scrivendo
D'amore senza che mi ami lei
Retermist pubblicato il 4 Giugno 2017 alle 22:20
Visse un tempo, mi dissero
Chi era più abile nell'arte
Nella noia gloriosa, nel manoscritto
Miniato; mi dissero, visse chi
Navigò venti mari senza nave,
Chi scosse la terra con i suoi passi,
Chi pose queste massi, tali pietre
E saggezza zelante che fece il mondo.

Ma ben vedo, vive anche la prima luce
Iridata del mattino
E le cose senza nome, e l'odore brullo
E il campo aperto e il foglio bianco;
Vive l'orizzonte trafitto dell'oceano,
La sabbia su cui correre, i lampi vivaci,
Ragnatele di rugiada illuminata,
Il ramo di palma, il giorno abbacinato
Che si avvicina, e forse è l'alba già,
E forse già adesso è il Momento.
Retermist pubblicato il 4 Giugno 2017 alle 22:10
Di giugno vivere, ti dico,
È uno schiaffo che risuona,
È un sudore mattutino
Di freschezza ignara,
Suonare ad un matrimonio:
È tale il regno
Di una tela di ragno,
Un fiore inodore e sgargiante;
È un pesce nel secchio e un diamante
Buttato nel fiume,
Di giugno.
Angjeliki pubblicato il 4 Giugno 2017 alle 17:57
Non appartengo a questa terra

non comprendo le vostre parole

dei vostri occhi io non so nulla

i miei li ho persi ormai da tempo

ho perso tutto

cosa vedrò? chi vedrò?
֎ pubblicato il 4 Giugno 2017 alle 15:50
PUNTI DI
¿6 o 9?
㉥ꓕSIΛ
Sólstafir pubblicato il 4 Giugno 2017 alle 12:17
"Domenica"

Domenica
Squillano le campane
Per la mia vita

Apro la finestra
Del mio cuore
Non passa corrente
Alcuna
Mi nutro
Di solitudine