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Non ci è stato detto a quale mondo apparteniamo,
né ci è stata data indicazione alcuna su quale sia
– davvero – la giusta direzione
(l’eterna strada
per la pace dello spirito).
Siamo stati qui posti,
come dame impotenti
in una scacchiera tanto assurda quanto insana per poter
essere compresa.

Accecati dunque dal vano terrore
di dover lasciare il gioco
ci mangiamo a vicenda
– divorando i dubbi altrui –
talvolta con umana ferocia
talvolta subdoli, chiedendone il permesso.

Non è dato sapere, né a me né a nessun altro,
il perché di questa labirintica (almeno in apparenza)
manierata beffa.
Eppure continuiamo a muoverci,
strateghi improvvisati,
pronti a vivere arretrando pur di continuare la partita.