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Occhi. I tuoi, i miei.

Riflesso, dei miei, dei tuoi.

Non sono io, sei tu.

Labbra morbide, per te,

pelle chiara

sole rosso

palpitazioni del cuore sempre infranto

bagnasciuga mutevole allo scontrarsi delle onde

piedi freddi.

Occhi. I miei? No

Voglio vedere solo i tuoi, i tuoi, i tuoi

che guardano i miei

sanno delle mie labbra

delle mie reazioni alla diversità

che piangono di felicità.

Sono solo un guscio di una conchiglia

sbatacchiata, che cerca qualcuno che la abiti

prima che si rompa senza aver accolto qualcuno fino in fondo

alle sue viscere, indistruttibili.

E se l’avvicinerai all’orecchio sentirai una voce silente

che ti chiama, ti chiama, ti chiama con la voce del mare,

sparsa dal vento, per innumerevoli valli, cadendo a terra

trascinata dai fiocchi di neve.

E per sempre il desiderio di te vivrà in me.